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È alla società e ai suoi più intimi orrori che rivolge lo sguardo l'autore, in questa silloge, nella quale la parola diventa strumento di indagine del reale. Da sempre la riflessione sulla natura della poesia si è divisa tra chi pensava che questo tipo di scrittura fosse nata per dare voce ai recessi dell'animo e chi invece voleva dare alla poesia la forza e la maturità di testimoniare il dissenso. Impegno, ecco la parola chiave per entrare in questo tipo di poesia, che è quella racchiusa nella silloge di Giovanni Manzo, una poesia civile, che incide la pelle della società con una lucida fermezza. I piaceri del male è uno scorrere fluido di parole, affermazioni e pensieri che fondono, nella loro immediatezza, la leggerezza e la cura di uno scrivere attento alla precisione di una analisi affatto scontata.